RECENSIONE FILM GIURIA GIOVANI DAVID DI DONATELLO 2018/2019

TITOLO:Chiamami con il tuo nome

REGISTALuca Guadagnino

GENERE: Drammatico/ Romantico

ANNO: 2017

INTERPRETI PRINCIPALI: Timothèe Chalamet, Armie Hammer

Ambientato tra paesaggi campestri in quel di Crema, Chiamami col tuo nome è una storia d'amore, un amore silenzioso, intimo e misterioso tipico del primo innamoramento giovanile. E' la storia di Oliver, diciassettenne italoamericano figlio di un'agiata famiglia ebraica che ogni estate ha l'abitudine di ospitare uno studente straniero. Quest'anno l'ospite della famiglia Perlman è Oliver, giovane americano che al suo arrivo non passa inosservato agli occhi delle ragazze. Inizia così una profonda amicizia tra i due, e tra nuotate, passeggiate e gite in bicicletta, il tutto prende una piega inaspettata: Elio, tentennante e timido, è travolto dall'irresistibile fascino del suo nuovo compagno.

E' così che questa tacita passione si fa strada tra le anime dei due giovani, una passione che però non è scevra da tormenti. Oliver, infatti, si mostra inizialmente distaccato, atteggiamento che spinge Elio tra le braccia di Marzia, amica d'infanzia con cui avrà una breve storia. Ma Elio non si arrende, e decide di scrivere ad Oliver per mettere in chiaro i suoi sentimenti: è in quell'occasione che sboccia l'amore, che Oliver si arrende a questa passione proibita. La relazione tra i due procede serenamente, venendo rappresentata con uno sviluppo lento e delicato in un vagheggiamento idillico di erotismo e contemplazione. "Chiamami col tuo nome e io ti chiamerò col mio": in uno scenario permeato di una bellezza idealizzata, che per certi versi richiama i canoni degli ideali di estetismo, Elio ed Oliver si scambiano i nomi, compiendo un gesto di unione totale.

La partenza di Oliver, però, è sempre più vicina, e pur di trascorrere ancora un paio di giorni insieme, Elio lo segue a Bergamo prima di dirsi addio. Diversi mesi dopo, una chiamata da Oliver annuncia alla famiglia che sta per sposarsi con una ragazza, scatenando l'ira di Elio che, silenzioso, soffre immensamente. Rimasto solo, Elio, affranto, cerca conforto nel sostegno famigliare, ed è nelle parole del padre che troviamo l'apice di tutta la narrazione della pellicola: con un atteggiamento di profonda comprensione, gli dice di non disperarsi e di non smettere mai di amare, perché l'amore è l'essenza dell'animo umano.

La trama, dunque, si conclude apertamente, non approda ad una scelta: diventa quindi il racconto di un'esperienza immatura e fugace, di un amore giovanile che ha lasciato il segno, in un periodo dell'esistenza così pieno di incertezze e paure quale è l'adolescenza. In un tempo in cui l'amore è sovrastato da materialismo e consumismo, Chiamami col tuo nome va controcorrente, presentando agli occhi dello spettatore un amore idillico, passionale, proibito per la realtà socio-culturale degli anni ottanta. Con questa pellicola, Luca Guadagnino ripropone l'ideale perduto, quell'amore puro e disinteressato che oggigiorno sembra quasi impossibile. Tra gli interpreti del cast sicuramente si distinguono i due attori protagonisti che interpretano magnificamente i loro ruoli, e Thimothée Chalamet con la sua performance si è aggiudicato la sua prima candidatura ai Golden Globe a soli 23 anni. L'eccellente fotografia, la sceneggiatura e le scelte stilistiche del regista hanno fatto di questo film un quadro romantico, contornato da panorami estivi ed elementi decorativi dal gusto tipicamente italiano, ammaliando il pubblico straniero e travolgendo quello italiano con quello che può essere definito un manifesto innovativo e contemporaneo proiettato in un'epoca passata.

Lorenzo Camposeo V B Linguistico

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